RIDARE DIGNITA' AL PAESE, ALLE PERSONE, AL LAVORO.

Appalti, Tarlazzi (Uiltrasporti): illegalità nel lavoro incide per il 6% sul Pil.

Appalti, Tarlazzi (Uiltrasporti): illegalità nel lavoro incide per il 6% sul Pil.

Governo riveda subito modifica codice civile su responsabilità in solido

Gli infortuni sul lavoro, il fenomeno del caporalato digitale, o quello delle cooperative “spurie” che nascono e muoiono giusto il tempo della durata di un appalto o di un subappalto e dettano le regole dell’illegatità nella logistica, incidono sul PIL del nostro Paese da 3 a 6 punti percentuali. È quanto emerge dall’indagine condotta dalla Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di lavoro in Italia, iniziata a maggio del 2021. Eppure, nonostante l’emergere di questi dati così allarmanti a livello sociale ed economico, Governo e Parlamento hanno introdotto una norma di legge che riduce le tutele delle lavoratrici e dei lavoratori della logistica integrata e nello specifico per gli addetti alle consegne.
A dichiararlo il Segretario Generale della Uiltrasporti Claudio Tarlazzi che aggiunge:
“La logistica è il settore che più di altri soffre situazioni al limite della legalità, con soggetti che utilizzano manodopera irregolare o applicano ai dipendenti contratti collettivi con meno diritti e meno tutele di quelli previsti dal contratto nazionale di categoria della Logistica e dei Trasporti. Bisogna agire in questo settore per tutelare i lavoratori e per questo non accetteremo mai che venga modificato l’articolo del Codice Civile 1676, eliminando la responsabilità in solido in capo alle aziende committenti nel caso in cui le aziende fornitrici del servizio di trasporto non dovessero pagare le retribuzioni o versare i contributi pensionistici ai dipendenti.
Le regole e i vincoli giuridici previsti per gli appalti devono valere anche per i contratti di trasporto senza alcuna deroga o eccezione. Il Governo – conclude Tarlazzi – prenda subito i provvedimenti necessari per correggere questa stortura che non fa altro che aumentare il livello di sfruttamento e di illegalità in un settore già fortemente problematico sotto questo punto di vista”.