Palermo, 9 luglio 2025 – UIL Sicilia, Uiltrasporti Sicilia e UilTemp Sicilia esprimono forti preoccupazioni in merito al piano riorganizzativo di AST, che è stato illustrato oggi nel corso di una seduta della IV Commissione legislativa dell’Assemblea regionale siciliana. Il nuovo assetto prevede sessantacinque esuberi tra i lavoratori in somministrazione e trenta trasferimenti nell’organico diretto. La distribuzione territoriale coinvolge diverse province: dieci esuberi a Palermo, uno a Trapani, trentadue a Catania, ventidue a Messina e venticinque a Siracusa. È inoltre prevista la richiesta di nuovo personale per l’unità di Modica, dove sarebbero attivati sei nuovi posti come operatori di esercizio.
Durante l’audizione, il presidente dell’azienda ha comunicato l’intenzione di pubblicare, entro il mese di settembre, un bando di concorso per l’assunzione di nuovi autisti, meccanici e amministrativi. Secondo quanto chiesto dalle organizzazioni sindacali, vi potranno partecipare anche i lavoratori in somministrazione, ai quali potrebbe essere riconosciuto un punteggio aggiuntivo sulla base dell’esperienza maturata nel servizio extraurbano.
UIL Sicilia, Uiltrasporti Sicilia e UilTemp Sicilia chiedono con urgenza un confronto trasparente prima di qualsiasi riorganizzazione: “Questa decisione improvvisa ci lascia perplessi e ci porta a chiederci se i colloqui avuti finora siano stati realmente volti a trovare soluzioni condivise o solo una perdita di tempo, dietro la quale si celava l’intenzione di procedere comunque in modo unilaterale”, affermano i segretari generali Luisella Lionti (UIL Sicilia), Katia Di Cristina (Uiltrasporti Sicilia) e Danilo Borrelli (Uiltemp Sicilia).
“I lavoratori AST, diretti e in somministrazione, rappresentano un valore strategico per la tenuta del servizio pubblico regionale. Sono stati il presidio fondamentale nei momenti più critici e oggi meritano certezze e rispetto – sottolineano i segretari – Chiediamo che nessuno venga lasciato indietro. Ogni ipotesi di riorganizzazione deve partire dalla salvaguardia occupazionale, riconoscendo il contributo di chi ha garantito quotidianamente mobilità e continuità del servizio”.
“In tutte le sedi coinvolte, la prospettiva di perdere decine di posti di lavoro crea allarme e disorientamento – aggiungono – Occorre attivare subito un percorso condiviso e trovare soluzioni che garantiscano la continuità occupazionale, valorizzando l’esperienza di chi ha già operato con competenza e responsabilità. Chiediamo all’azienda di aprire un confronto serio e concreto, dove le dichiarazioni trovino riscontro in azioni coerenti. È indispensabile sospendere ogni iniziativa di riorganizzazione finché il dialogo con le parti sociali non sarà concluso”.
Secondo i sindacati, il piano prospettato non migliorerebbe il servizio di mobilità. Al contrario, comporterebbe solo ricadute negative sul piano occupazionale, con conseguenze pesanti sia per i lavoratori sia soprattutto per il servizio reso ai cittadini.