RIDARE DIGNITÀ AL PAESE, ALLE PERSONE, AL LAVORO.

Contratti: Sindacati, rotte trattative rinnovo Servizi Ambientali, verso sciopero

Contratti: Sindacati, rotte trattative rinnovo Servizi Ambientali, verso sciopero

Roma, 21 settembre – “Interrotte le trattative per il rinnovo del contratto del settore dei servizi ambientali, settore verso lo sciopero generale”. Ad annunciarlo sono Fp-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Fiadel, che spiegano: “le Associazioni datoriali hanno confermato la loro poca lungimiranza rifiutandosi di rinnovare il contratto in modo da adattarlo ai cambiamenti che stanno attraversando il settore e insieme tutelare al meglio le lavoratrici e i lavoratori”.

“Il ccnl è ormai scaduto da 27 mesi ma Utilitalia, Cisambiente/Confindustria, Assoambiente e le Centrali cooperative si sono rifugiate in un tatticismo di corto respiro. Sono per noi inaccettabili le richieste delle controparti di: stravolgimento dell’organizzazione del lavoro attraverso il sistema degli orari; cancellazione del sistema delle relazioni industriali; precarizzazione dei rapporti di lavoro; parte economica esclusivamente legata agli indici inflattivi, anche di carattere restitutivo, e alle dinamiche del servizio”.

“Per parte nostra non ci lasciamo distrarre da giochetti e torniamo a chiedere: contratto unico e di filiera attraverso l’allargamento del campo di applicazione verso gli impianti di riciclo; rafforzamento delle relazioni industriali; evoluzione delle condizioni di lavoro per tutelare la salute degli operatori; sviluppo delle norme sul mercato di lavoro e della formazione continua; miglioramento in maniera armonica della classificazione del personale; perfezionamento degli articoli contrattuali relativi ai lavoratori degli impianti; esigibilità contrattuale della clausola sociale; accordo economico che non tenga conto solo delle percentuali inflattive e sviluppi maggiormente il welfare contrattuale e le indennità”.

Proseguono Fp-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti e Fiadel “I Servizi ambientali sono un settore chiave, su cui il Piano nazionale di ripresa e resilienza punta molto per lo sviluppo del sistema-Italia. È quindi assurdo e inaccettabile che mentre il Paese chiede al settore di guardare al futuro, le associazioni datoriali su diritti e tutele puntino al passato. Lo sciopero generale è quindi ad oggi inevitabile”.