Si è svolto stamattina l’esecutivo regionale, l’argomento all’ordine del giorno le ragioni dello Sciopero generale del 29 novembre. La Segretaria Generale Katia Di Cristina ha esposto le motivazioni della mobilitazione contro una Legge Finanziaria che non risponde alle esigenze reali del Paese.
Non affronta nessuna istanza di quelle previste nella nostra piattaforma, tra le quali, la precarizzazione del lavoro, aumentando un lavoro stabile ma povero, per poche ore e spesso stagionale anche se a tempo indeterminato, non consentendo di percepire la NaSpi, soprattutto in Sicilia dove la precarizzazione del lavoro, con somministrati e contratti atipici sono molto radicati.
La difficoltà a rinnovare i contratti, nel trasporto pubblico locale siamo alla terza azione di sciopero nazionale senza considerare gli impegni a livello locale, per la difficoltà di gestire un rinnovo di contratto nazionale, di un settore diventato per nulla attrattivo, obsoleto e che mette questi ragazzi nelle condizioni di lavorare male, condizioni spesso di disagio, turni massacranti, aggressioni e retribuzioni davvero povere.
Anche nel settore trasporto merci e logistica si sono interrotte le trattative per il rinnovo del contratto nazionale, è stato proclamato lo sciopero nazionale per il 9 e 10 dicembre, un settore che impiega un milione di lavoratrici e lavoratori che produce il 10% del Pil, necessita di un adeguamento dei salari all’inflazione e il miglioramento del rapporto tra tempi di vita e lavoro.
Inoltre, abbiamo aperto le procedure di raffreddamento nei confronti di Caronte & Tourist isole minori che ha deciso di esercitare pressioni verso la regione, rispetto a ritardi che possono essere i pagamenti o una convenzione per quanto riguarda la continuità territoriale che andrebbe revisionata, strumentalizzando i lavoratori minacciando pagamenti di stipendio dimezzati, oltre a questo l’azienda sta disdettando tutti gli accordi siglati, con un’organizzazione del lavoro a discapito dei lavoratori, dimezzando gli equipaggi e creando situazioni di stress, appesantendo i lavoratori e creando i presupposti per una mancata sicurezza nei posti di lavoro.
Sarà una stagione vertenziale a quanto pare.
Un’ altra problematica è nell’ambito sanitario dove assistiamo al finanziamento delle strutture private a dispetto delle pubbliche, che non si fanno carico degli impegni meno remunerati quali l’urgenza, questo sta creando dei problemi enormi, perché manca personale, le turnazioni sono massacranti e si cominciano a vedere dei risultati di malasanità.
Piu di mille morti l’anno nei luoghi di lavoro, senza che si sia previsto un euro da investire nella sicurezza sul lavoro, nonostante la nostra campagna mediatica zero morti sul lavoro.
Inoltre, le pensioni, con anziani sempre più poveri e isolati, la uil propone da tempo la lotta all’evasione fiscale e tasse per gli extraprofitti per il recupero importante di risorse economiche senza nessun riscontro.
Non ci rimane che lottare, chiedendo ai lavoratori di sacrificare un’ennesima giornata di retribuzione, senza dimenticare di andare a votare per abrogare la legge sull’autonomia differenziata che spaccherebbe il Paese a metà rendendo il Sud ancora più povero.
I vari componenti dell’esecutivo regionale intervenuti da remoto hanno interagito positivamente alle motivazioni, accentuando le carenze nei vari territori di competenza, dando il proprio supporto alla mobilitazione, facendo assemblee per garantire un’alta adesione, con un contributo forte e motivato da parte dei lavoratori, coscienti di lottare per cercare di migliorare la loro situazione.