RIDARE DIGNITÀ AL PAESE, ALLE PERSONE, AL LAVORO.

Festival internazionale della salute e sicurezza sul lavoro, Tarlazzi: Cambiare paradigma produttivo mettendo la persona al centro

Festival internazionale della salute e sicurezza sul lavoro, Tarlazzi: Cambiare paradigma produttivo mettendo la persona al centro

È in corso ad Urbino dal 4 al 6 maggio il festival internazionale della salute e sicurezza sul lavoro organizzato dalla Fondazione Rubes Triva. 

All’interno del festival, il Segretario Generale della Uiltrasporti Claudio Tarlazzi, ha partecipato questa mattina alla tavola rotonda dal titolo “Nuovi rischi ed evoluzione organizzativa”.

“Una maggiore sicurezza sul lavoro parte anche da una maggiore partecipazione dei lavoratori nei processi decisionali dell’azienda”, ha dichiarato il Segretario Generale Tarlazzi nel corso del suo intervento. 

“Dobbiamo puntare ad un modello di sviluppo che metta la persona al centro, che consideri gli investimenti sulla sicurezza al pari degli investimenti necessari per la crescita dell’azienda.  

In questo contesto – ha proseguito il Segretario – la dimensione delle aziende conta molto. Pensiamo che oggi sono 7 milioni i lavoratori in Italia che vengono impiegati negli appalti e il problema di fondo è che non si appalta per motivi organizzativi, ma per massimizzare i profitti. Dobbiamo combattere gli appalti al massimo ribasso che nella maggior parte dei casi vengono affidati ad aziende che non possono o non vogliono investire in sicurezza”. 

“Non bisogna poi dimenticare il tema della salute e sicurezza legato alle innovazioni e alla digitalizzazione. Nell’evoluzione tecnologica che stiamo vivendo nessuno deve rimanere escluso, servono quindi maggiori percorsi formativi. Ma ancora di più occorre scongiurare la competizione tra uomo e macchina perché le macchine sono utili quando sono al servizio dell’uomo e non viceversa come purtroppo vediamo accadere oggi ad esempio con i lavori gestiti da algoritmi”. 

“Bisogna invece dare sempre maggiore spazio alla bilateralità. Un esempio positivo molto importante in questo senso è il protocollo che abbiamo firmato con Autostrade per l’Italia che andrebbe esteso anche in altri contesti perchè oltre a coinvolgere le lavoratrici e i lavoratori nelle decisioni aziendali introduce lo strumento dello “stop working” che permette al lavoratore di fermarsi quando non si sente sicuro o avverte una situazione di pericolo innescando così tutta una serie di procedure che eliminino l’elemento di rischio.  

Si muore ogni giorno di lavoro, – ha concluso Tarlazzi – eventi che quasi non fanno più notizia come se la società si fosse ormai abituata. Questo noi non possiamo accettarlo, dobbiamo cambiare questo paradigma collaborando a tutti i livelli tra aziende, istituzioni e parti sociali, l’obiettivo è eliminare gli infortuni e le morti sul lavoro”.