Palermo 24 novembre 2025 – Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporti e Ugl revocano lo sciopero di 24 ore previsto per lunedì 1 dicembre, come atto di responsabilità finalizzato a favorire il confronto con la governance della Gesap. La revoca è stata decisa a seguito delle interlocuzioni avviate con il direttore generale di Gesap spa e la firma di un verbale d’accordo, siglato da Filt Cgil, Fit Cisl, Uil Trasporto e Ugl trasporto aereo. I segretari Fabio Lo Monaco per la Filt Cgil, Concetta Arduino per la Fit Cisl, Vincenza Katia Di Cristina per la Uil Trasporti e Domenico De Cosimo per Ugl Trasporto Aereo, che firmano la nota, si riservano la facoltà di riattivare l’azione di sciopero in caso di mancati riscontri concreti agli impegni assunti.
Lo sciopero era stato proclamato il 21 ottobre scorso, ai sensi della legge 146/90, con l’astensione già decisa per 24 ore di tutto il personale della società aeroportuale. Era la terza azione di sciopero di quest’anno, giunta dopo due tentativi di conciliazione in Prefettura chiusi con esito negativo. Da lì lo sciopero proclamato per il 1° dicembre e adesso disdetto.
Un tira e molla della durata di un anno. Tra i motivi del conflitto la richiesta di un nuovo piano di fabbisogno del personale condiviso con le organizzazioni sindacali, con il conto delle numerose uscite avvenute negli ultimi anni, del conseguente aumento esponenziale dei carichi di lavoro e delle responsabilità, che gravano sul personale, e del riconoscimento delle progressioni verticali, che incidono sulla corretta definizione del fabbisogno di personale.
Flc Cgil, Fit Cisl,Uil Trasporti e Ugl Trasporto areo nel corso dell’anno hanno più volte espresso “profonda delusione” per l’immobilismo aziendale, per lo scarso coinvolgimento delle organizzazioni sindacali ai tavoli e per la mancata reale volontà di risolvere i punti oggetto della controversia. Tra i quali ci sono anche: l’attuazione del piano strategico di formazione e riqualificazione professionale, previsto dal contratto di espansione del 13 ottobre 2023, il confronto sul corretto inquadramento del personale. I sindacati hanno puntato il dito “su alcune decisioni unilaterali su singoli dipendenti adottate dalla società, alterando l’equilibrio interno e generando disparità economiche e professionali inaccettabili e sull’assunzione di risorse con profili diversi, senza alcuna pianificazione organica e senza alcuna verifica interna”.