Roma, 6 maggio – “Schiacciato dall’autocompattatore sul quale lavorava. Vittima un giovane operatore dell’igiene ambientale, Salvatore Arciello, operaio di 32 anni, deceduto questa mattina a Napoli mentre faceva il suo lavoro”. Così in una nota Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel, nell’aggiungere: “L’ennesima morte in un settore, il comparto dell’igiene ambientale, dove la precarietà delle condizioni di sicurezza sta generando troppi incidenti, troppi infortuni e troppe intollerabili morti sul lavoro”.
La morte di Salvatore, proseguono, “che segue quella recente, per stare in Campania, di Aniello, deceduto il 10 aprile fa mentre era in servizio presso l’impianto Stir di Giugliano, ci lascia un profondo dolore e una forte rabbia. Vogliamo esprimere tutto il nostro cordoglio e la nostra vicinanza alla famiglia, ai cari e ai colleghi di Salvatore. Così come vogliamo gridare con forza quanto sia inaccettabile morire di lavoro”.
“Non è più il tempo degli appelli, delle parole e delle promesse. È il tempo delle azioni concrete, a tutela della salute e della sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori dell’igiene ambientale. Noi faremo la nostra parte, in prima linea. C’è bisogno di un impegno straordinario, di tutte e tutti, dalle istituzioni alle controparti, per mettere un punto alla piaga dei morti sul lavoro, una vera e propria emergenza nazionale, in questo settore come in tanti altri.. È ora di dire basta: non si può, non si deve, morire di lavoro”, concludono Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel.