Roma 16 settembre 2021 – Se la notizia, di un sostanzioso premio economico ai dirigenti di MIR, per i risultati raggiunti fosse confermata, rappresenterebbe l’ennesima contraddizione all’interno di un quadro generale desolante dal punto di vista delle evidenti perdite di mercato e del ridimensionamento produttivo.
Sarebbe interessante se non opportuno comprendere cosa nascondono queste scelte così paradossali in una fase di grande incertezza. Nel frattempo non si notano percorsi certi di valorizzazione del personale, facendo perdere stimoli e naturali ambizioni alle stesse risorse impiegate in questo segmento trasportistico ormai da anni.
Con il futuro pensionamento di altri Professional entro fine anno, si renderebbe necessario predisporre un piano di sostituzione del personale che impedisca alla macchina produttiva di fermarsi, ma ciò va fatto nell’immediato per evitare quanto accaduto con la tardata ed incompleta sostituzione dei macchinisti e tpt.
Quello che salta agli occhi di tutti è l’incapacità di fare una programmazione ed una pianificazione seria di ciò che serve per rendere MIR una società forte sul mercato senza il timore di essere fagocitati dalla concorrenza. L’attenzione va posta anche al personale di terra dove vi saranno, a breve, numerose uscite sempre per pensionamento.
Inoltre si deve dare seguito agli impegni assunti, programmando la scuola di professionalizzazione dei TpT che hanno partecipato all’indagine conoscitiva del 2019 per il passaggio a macchinista, dando così seguito a quanto già ampiamente sostenuto durante gli ultimi incontri sindacali.
Dopo mesi dall’entrata in vigore della DO 42 e DO 43 del 31 marzo u.s., crediamo che sia arrivato il momento di fare un passo indietro visto le criticità che tali Disposizioni hanno creato nei territori per la poca funzionalità; purtroppo il nostro grido di allarme fin dall’inizio non è stato ascoltato. E’ sotto gli occhi di tutti cosa è avvenuto nei vari territori: manca la guida e il controllo e come era prevedibile il PdC ne paga le conseguenze. E’ diventato molto più difficile interloquire con i vari Gestori per qualsiasi problematica che nasca durante l’effettuazione del servizio.
La nuova organizzazione che intendeva snellire l’iter di collegamento tra le varie figure professionali ha partorito un topolino. I fatti dell’ultimo periodo hanno smentito la visione semplicistica del management. Speriamo che tutto ciò non abbia delle implicazioni sui costi della Società perché non vorremmo, questa volta, che a pagare siano come sempre i lavoratori.
Noi della UILTRASPORTI non lo permetteremo; urgono risposte concrete ai nostri interrogativi; è necessario invertire la rotta del Titanic MIR.
La Segreteria Nazionale