“No ai tagli del 70% della retribuzione”
Palermo, 1° luglio 2025 – Ieri, 30 giugno 2025, Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti Sicilia, insieme alle strutture territoriali, hanno incontrato Papalini SpA — subentrante, a partire dal primo luglio 2025, nell’appalto delle pulizie di Intesa Sanpaolo in Sicilia — e Centrogest SpA, azienda uscente.
Nonostante le organizzazioni sindacali abbiano dimostrato che nel capitolato d’appalto non vi è stata alcuna riduzione del servizio e che, anzi, durante la precedente gestione i carichi di lavoro erano già eccessivi, Papalini SpA ha confermato la propria volontà di ridurre drasticamente gli orari di lavoro delle maestranze coinvolte.
Le proposte aziendali prevedono tagli fino al 70% delle ore settimanali, arrivando, in molti casi, a contratti inferiori a 1,5 ore a settimana, con retribuzioni sotto i 200 euro mensili. Un attacco diretto e inaccettabile alla dignità delle lavoratrici e dei lavoratori.
«Non possiamo accettare tagli che annientano la retribuzione e mettono a rischio la sopravvivenza delle persone, frutto di gare d’appalto al massimo ribasso, con offerte la cui sostenibilità si traduce automaticamente nella riduzione delle condizioni contrattuali delle lavoratrici e dei lavoratori», denunciano i segretari generali Elisa Camellini (Filcams Cgil), Stefano Spitalieri (Fisascat Cisl) e Katia Di Cristina (Uiltrasporti Sicilia).
«Pensare di indire gare d’appalto in cui l’unico margine di profitto per le aziende consiste nella riduzione degli orari di lavoro — addirittura sotto le 1,5 ore settimanali — significa condannare le persone alla povertà assoluta. Noi diciamo NO con forza», aggiungono.
«Questa proposta è un vero e proprio schiaffo alla dignità dei lavoratori e delle lavoratrici. È inaccettabile pensare di poterli ridurre a manodopera usa e getta, obbligandoli ad accettare stipendi da miseria che non consentono neppure di vivere – sottolineano insieme al segretario regionale Uiltrasporti Sicilia Daniele Barbera – Siamo pronti a mettere in campo tutte le azioni necessarie. Non ci fermeremo finché non saranno garantiti rispetto e un salario dignitoso per tutti».
Le organizzazioni sindacali avevano proposto il mantenimento delle attuali condizioni contrattuali e la possibilità di affrontare eventuali valutazioni in successivi incontri territoriali. L’azienda ha, però, respinto ogni ipotesi di mediazione, confermando il drastico ridimensionamento degli orari di lavoro. Di fronte a questa posizione inaccettabile, è stato dichiarato lo stato di agitazione.
Le lavoratrici e i lavoratori firmeranno eventuali proposte aziendali con riserva e presenteranno formale messa a disposizione per le ore non riconosciute, sia a Papalini che a Centrogest.
«Non accetteremo alcuna riduzione dei diritti né retribuzioni indegne. La dignità delle persone non è in vendita», ribadiscono con determinazione Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltrasporti Sicilia.