Roma, 14 gennaio. “Le conquiste dei lavoratori sono un cammino su percorsi accidentati, passo dopo passo. La sentenza di Torino ce ne ha fatto compiere uno in più”. Così il Segretario generale Claudio Tarlazzi e il Segretario nazionale Marco Odone
della Uiltrasporti, sulla sentenza della Corte di Appello di Torino, che, ribaltando quella precedente, ha accolto, purtroppo solo in parte, le richieste di 5 rider di Foodora, che erano stati ingiustamente estromessi dalla piattaforma.
“Anche se la corte non ha previsto il reintegro dei 5 lavoratori, ciò non toglie l’importanza di questa sentenza che ha riconosciuto quale strumento regolatorio del rapporto di lavoro la parte specifica rider prevista nel CCNL Logistica, Trasporto Merci e Spedizione – spiegano i due segretari.
“Ora la nostra battaglia continua per affermare il principio che rider o ciclofattorini sono lavoratori subordinati, per la dipendenza di chiamata, per le disposizioni da ottemperare e per le valutazioni che ne condizionano disponibilità e ritmi di lavoro. E’ ineludibile che i datori di lavoro delle piattaforme elettroniche siano messi sullo stesso piano giuridico di quelli tradizionali, richiamandoli al rispetto delle regole che impediscono lo sfruttamento e la riduzione dei diritti dei lavoratori previsti dal nostro ordinamento e regolati dai CCNL. Gli algoritmi sono un fenomeno datoriale nuovo, caratterizzato dal non aver una sede di lavoro fisica: come Uiltrasporti siamo impegnati a superare questi ostacoli, per far sì che il nuovo non sia la vecchia involuzione che vorrebbe erodere la dignità dei lavoratori”.
Foto di copertina tratta da La stampa Torino