Presentato il progetto “ti Ascolto” che dal 2017 coinvolge i lavoratori del trasporto aereo
Il 19 e 20 Ottobre scorsi si è tenuto a Bruxelles, il convegno “Psychosocial risks in (un)expected places” organizzato dall’ ETUI (l’European Trade Union Institute – centro di ricerca e formazione della CES – Confederazione Europea dei Sindacati).
La conferenza, ha riunito esperti del mondo accademico e politico con l’obiettivo di gettare le basi per un approccio olistico alla gestione dei rischi psicosociali in ambito lavorativo, con focus sulle categorie di lavoro meno visibili.
La Uiltrasporti da anni collabora con la psicologa – psicoterapeuta esperta in psicologia dell’aviazione, la Dott.ssa Flavia Adalgisa Di Stefano, attraverso il progetto “ti Ascolto”, che si pone l’obiettivo di offrire al personale del trasporto aereo strumenti utili per far fronte allo stress da lavoro correlato e favorire lo sviluppo di strategie di coping efficaci.
La Dottoressa Di Stefano, presente con la delegazione Uiltrasporti all’incontro dell’ETUI, ha presentato un’interessante relazione sui rischi psicosociali del personale del trasporto aereo sottolineando come le conseguenze delle attuali modalità e carichi di lavoro in questo settore possano contribuire ad un incremento di patologie ansioso-depressive e ad una compromissione delle capacità empatiche e cooperative, fondamentali in lavori come quello degli assistenti di volo.
“I rischi psicosociali – ha commentato il Segretario Generale della Uiltrasporti Claudio Tarlazzi – sono troppo spesso sottovalutati in ambito lavorativo, ma hanno delle ripercussioni dirette non solo sulla salute delle singole persone, ma anche sulla capacità produttiva delle imprese e sull’economia di un Paese in generale. Per questo motivo dobbiamo impegnarci a livello europeo per sensibilizzare le istituzioni e spingerle ad agire su questa tematica con azioni e iniziative legislative.
La salute e la sicurezza sul lavoro sono un diritto da tutelare per tutti i lavoratori, ma tra i rischi non bisogna mai dimenticare quelli psicosociali che, soprattutto in alcuni settori, incidono moltissimo sulla qualità del lavoro. È fondamentale, quindi – conclude Tarlazzi – che ci sia un maggiore coinvolgimento dei lavoratori e dei loro Rappresentanti per la sicurezza sin dall’inizio dei processi di valutazione e rilevazione”.