Di Cristina: “Oggi è una giornata storica, perché finalmente sono stati scoperti i mandanti dell’omicidio di Mico Geraci. Chi ha il coraggio di portare avanti i valori della legalità e della tutela dei lavoratori non va abbandonato. La Uil non l’ha fatto e non lo farà mai”
Il futuro di Amat e Ast, ma anche le battaglie contro il lavoro precario e per la sicurezza sul lavoro. Sono i punti principali dell’intervento della commissaria straordinaria Katia Di Cristina in diretta a Trm durante l’edizione del Tgmed giorno, in una giornata storica dopo la notizia dell’arresto dei mandanti dell’omicidio di Mico Geraci.
“Il trasporto pubblico locale, a livello nazionale, sta vivendo un momento di grande crisi – ha detto la commissaria – è un settore poco attrattivo, un lavoro povero. Amat, ad esempio, ha dimezzato il servizio negli anni. Il lavoro è organizzato male, mancano autisti. C’è un problema di turnazioni, ma ci sono già 27 vincitori che attendono di poter prendere servizio. Il 2023 è stato chiuso in attivo, ma il vero problema è il bilancio del 2022. Per questo, i lavoratori sono preoccupati per il loro futuro e si preparano alla terza giornata di mobilitazione”, ha ricordato la commissaria, facendo riferimento allo sciopero di 24 ore indetto per il prossimo 8 aprile.
“Quanto ad Ast, l’Azienda deve essere salvata – ha ribadito ai microfoni di Trm – Abbiamo chiesto un’interlocuzione con la Regione, ma dal 26 febbraio non abbiamo ancora ricevuto risposta per poter avviare un tavolo di confronto in cui si discuta del passaggio in house providing. Siamo, quindi, pronti allo sciopero”.
La commissaria straordinaria si è poi soffermata sulle campagne nazionali della Uil Zero morti sul lavoro e No ai lavoratori fantasma, prima di chiudere il suo intervento con un pensiero per la figura di Mico Geraci, “persona per bene. Nella nostra terra, chi ha il coraggio di portare avanti i valori della legalità e della tutela dei lavoratori non va abbandonato. La Uil non l’ha fatto e non lo farà mai”.
In conclusione, un augurio per un 8 marzo più concreto “siamo ancora troppo lontani dalla parità di genere, si parla molto spesso del diritto ad una retribuzione delle donne uguale agli uomini a parità di ruolo, ma finché nelle trattative parteciperanno così poche donne e la parità di genere non farà parte della contrattazione sarà complicato realizzarla veramente, l’auspicio è che si parta da questo”.