“Domani sciopero nei trasporti siciliani nonostante la precettazione del ministro Salvini, che crediamo illegittima e che sia andata oltre le motivazioni della Commissione Garanzia. Le ragioni che ci hanno portato allo sciopero generale non sono venute meno, pertanto, domani tutti coloro che potranno sciopereranno, per le gravi carenze che presenta la Legge di Bilancio sul tema dei trasporti. Siamo di fronte ad una vera e propria emergenza che riguarda un asset strategico per il Paese – hanno dichiarato il segretario generale Filt Cgil Alessandro Grasso e il commissario straordinario della Uiltrasporti Katia Di Cristina – per cominciare dal taglio previsto all’indennità di malattia dei marittimi; nessun finanziamento strutturale del Trasporto Pubblico Locale, che invece risulta essere urgente, per risollevare un servizio essenziale, che garantisce la mobilità delle persone, che rischia invece di allontanare sempre di più sia gli utenti che i lavoratori a causa di condizioni lavorative pesanti e bassi salari; il Trasporto aereo necessita di una riforma di regolamenti in modo strutturale il sistema; per dire no alla privatizzazione dei Porti, di Enav e Ferrovie dello Stato. Precarietà, salari, sicurezza sul lavoro e pensioni, tra le motivazioni per le quali domani sciopereremo”. E Di Cristina per la Uiltrasporti aggiunge: “Rappresentiamo anche i servizi che invece non sono stati precettati e partecipano allo sciopero per l’intera prestazione lavorativa, di 8 ore. Le ragioni di sciopero nel multiservizi sono gli appalti al massimo ribasso, paghe basse e orari di lavori che spesso non consentono la sopravvivenza; nell’igiene ambientale, nessun intervento in investimenti che garantiscano ai lavoratori una organizzazione del lavoro stabile ed efficiente, con un sistema di smaltimento dei rifiuti che consenta, con il riciclo, di trasformare il rifiuto da costo in risorsa”. “Aderiranno allo sciopero tutti quelli che potranno anche per chi invece non potrà – concludono Grasso e Di Cristina – con sit-in davanti a tutte le prefetture della Sicilia e a Palermo davanti l’ARS, per dare risposta a chi vorrebbe toglierci la parola e non farci rappresentare i bisogni delle persone, nonostante nel nostro Paese, si cerchi di impedire l’esercizio del diritto allo sciopero”.