Il 19 novembre è la World Toilet Day (WTD), ovvero la giornata mondiale per il fondamentale diritto di accesso ai servizi igienici. L’assemblea generale delle Nazioni Unite durante la 92° plenaria del 24 luglio del 2013 l’ha inserito tra le sue giornate mondiali.
Un problema mondiale che coinvolge 4.5 milioni di persone nei vari aspetti della vita quotidiana e lavorativa. In alcuni settori dei trasporti e della logistica è impossibili accedere ai servizi igienici e, se presenti, molto spesso sono inutilizzabili, sporchi, a pagamento indiretto (bar o altri esercizi commerciali), difficilmente raggiungibili, posti in aree lontane e di notte poco illuminate. Una situazione che durante la pandemia Covid-19 si è ulteriormente esasperata.Una condizione di disagio che coinvolge indistintamente tutti i lavoratori a prescindere dal genere.
Condizioni inumane che costringono a trattenere ”solidi e liquidi” per lunghe ore, un’azione che alla lunga espone anche a una serie di conseguenze per la salute. Inoltre per le donne, la mancanza di bagni, da luogo ad una discriminazione indiretta, una barriera invisibile, che nasce da una organizzazione del lavoro a forte tradizione maschile, che impedisce o fa desistere le donne all’accesso alla posizione o al settore, rendendo il lavoro nei trasporti meno attrattivo.
Il rispetto per i lavoratori le lavoratrici si dimostra anche attraverso dalla possibilità di poter accedere ai servizi igienici.Il problema del diritto, per i lavoratori e le lavoratici dei trasporti, di poter accedere al bagno “quando la natura chiama” non è solo una battaglia per la salute ma di civiltà, e va inserita nell’agenda degli obiettivi dei contratti di secondo livello. Un approccio che vada oltre gli adempimenti “minimalisti” di legge.