Il Sindacato aveva inteso questa riunione come il momento ottimale per concordare delle linee di principio per rimodulare i turni in questa delicata fase di pandemia e contemperare sia le esigenze di proficua utilizzazione del personale mobile di Trenitalia che la risoluzione di tanti problemi di natura logistica presenti nei servizi di ripartizione.
E' stata invece una riunione che l'Azienda ha scelto d' interpretare in maniera miope, focalizzandola esclusivamente sullo smaltimento delle 10.000 giornate di ferie rosse ancora presenti in DPR, senza offrire una visione che traguardi ad un periodo più lungo di quello potenzialmente offerto dallo smaltimento delle ferie; un'evenienza che il Sindacato ha ritenuto insoddisfacente e tremendamente parziale per la complessità del periodo e che non può trovare accoglimento se non affiancata da provvedimenti più sistemici e di più ampia prospettiva in considerazione del fatto che la riduzione dei servizi AV può durare più a lungo.
La tensione creatasi, anche in ottica di una discussione che avviene a procedure di raffreddamento attivate, ha necessitato di un aggiornamento della riunione nella mattinata di venerdì 27 p.v. dove il sindacato ha chiesto vengano messi in campo sforzi organizzativi e gestionali che vadano ben oltre il mero pacchetto di ferie residue da smaltire.