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SICILIA

Presidio in Prefettura dei lavoratori dei servizi di pulizia ex appalto Nuova Idea

Presidio in Prefettura dei lavoratori dei servizi di pulizia ex appalto Nuova Idea

Uiltrasporti e Filcams Cgil Palermo: “Ancora nessuna risposta sugli stipendi di dicembre 2022 e gennaio 2023”

Si riuniranno in presidio domani, giovedì 7 marzo, dalle 10 alle 14 davanti alla Prefettura, gli oltre 40 tra lavoratrici e lavoratori ex dipendenti “Nuova Idea srl”, che si occupano delle pulizie negli uffici di Poste italiane a Palermo.

Il sit-in era stato annunciato lo scorso 12 febbraio da Uiltrasporti e Filcams Cgil Palermo per tutelare le maestranze che, nel passaggio da un’impresa ad un’altra per effetto del cambio di appalto, non hanno ancora ricevuto, da Nuova Idea, gli stipendi di dicembre 2022 e gennaio 2023.

Nuova Idea, l’azienda con sede a Caltanissetta le cui più importanti commesse sono state affidate ad un’altra impresa di pulizie che si è fatta carico dell’assunzione dei lavoratori, ha aperto una procedura concorsuale per proteggere il patrimonio aziendale, congelando i propri debiti. Sono, quindi, stati bloccati pagamenti e pignoramenti, tra cui anche le spettanze dovute per l’appalto Poste Italiane.

“Non è un caso isolato. Lo stesso è accaduto anche per l’appalto Eni in Sicilia, con le maestranze che attendono ancora il pagamento di alcune mensilità. Il sit-in – affermano la commissaria straordinaria Uiltrasporti Sicilia Katia Di Cristina e il segretario generale Filcams Cgil Palermo Giuseppe Aiello – è il primo passo per portare all’attenzione delle istituzioni la questione”.

“Chiederemo a Sua Eccellenza il Prefetto – proseguono – di farsi portavoce nei confronti di Poste Italiane, per dare seguito alla procedura ex art. 30 comma 6 del Codice gli appalti pubblici (D.Lgs 50/2016) secondo cui è lo stesso ente appaltante, responsabile in solido, a doversi far carico di pagare le due mensilità mancanti per poi rivalersi sulla società appaltatrice, attivata unitariamente dalla Filcams e da Uiltrasporti lo scorso 22 gennaio, ma di cui non si hanno notizie dall’ente appaltante. È necessario – ribadiscono i rappresentanti sindacali – che nei cambi di appalto si facciano le dovute verifiche e si acquisiscano le opportune garanzie sull’effettivo pagamento di tutte le somme dovute ai lavoratori da parte delle aziende uscenti”.

“Analogamente, è indispensabile porre la massima attenzione sulla questione degli eccessivi ribassi operati sugli importi a base d’asta dalle aziende aggiudicatarie degli appalti, che finiscono sempre per gravare sui livelli occupazionali e salariali delle  maestranze coinvolte”, concludono Di Cristina e Aiello.